The Decagon House – Murders – Recensione
I misteriosi omicidi nella Casa Decagonale
The Decagon House – Murders è un romanzo giallo del 1987, la cui trasposizione è stata disegnata da Hiro Kiyohara. Si tratta della trasposizione manga dell’opera di maggior successo di uno dei più grandi autori di gialli del Giappone, a partire dagli anni ’80. Ovvero, il grande Yukito Ayatsuji.
Il manga, ovviamente, ha avuto un enorme successo in Giappone. E questo perché mai si ci imbatte in gialli a fumetti così ben realizzati. Le atmosfere sono davvero uniche, suggestive e, a tratti, inquietanti, amplificanndo così la suspense tipica del genere giallo. In Italia è stato pubblicato da Star Comics.
Ma di che tipo giallo si tratta?
Prendendo in prestito la struttura di base della trama di Dicieci piccoli indiani di Agatha Christie, la storia ha inizio con sette studenti universitari, di età compresa tra i 21 e i 23 anni, tutti del Club del Giallo, che decidono di passare insieme una delle settimane di vacanza che restano al gruppo. I sette, così, organizzano un ritiro su di un’isola deserta che è stata la scena di un macabro omicidio di massa sei mesi prima. Già a partire dal secondo giorno, gli eventi diventano inquietanti: un misterioso assassino comincia a uccidere uno dei sette ragazzi rimasti bloccati sull’isola, mentre i più deduttivi di loro cercano di salvarsi la vita nel tentativo scoprire chi è il colpevole. Da questo punto di vista, la storia sembra non discostarsi di molto da classici gialli, ben noti per chi ama questo genere. Ma c’è dell’altro…
Quattro detective contro un misterioso assassino
Al di là di quali siano le narrazioni più importanti per la gaillistica a cui si ispirano gli autori, The Decagon House – Murders si rivela un’opera molto pregevole e con elementi piuttosto originali. Prima di tutto, i disegni stupendi e realizzati con cura fin nel più piccolo dettaglio, contribuiscono a rendere ogni vignetta come l’inquadratura di un film, piena di elementi su cui il lettore dovrà soffermarsi. Si aggiunge, una sceneggiatura solida con dialoghi realistici e ogni scena (cioè, un insieme di vignette) è finalizzata a fornire precise informazioni al lettore, rendendolo parte attiva dell’investigazione. Quasi tutti personaggi sono ben caratterizzati. La storia si svolge su due investigazioni parallele: da una parte abbiamo i sette ragazzi rimasti in trappola nella Casa Decagonale, su di un’isola deserta piena di misteri irrisolti. Ognuno dei sette ha pecurialità e abilità diverse. E impareremo a conoscerli tramite i loro soprannomi, che vanno da Ellery, Orcy, Poe, Leroux, Carr, Agatha e Van. Oltre la trovata dei soprannomi, i sette personaggi rinchiusi insieme all’assassino sono estremamente ben resi rispetto la tragica situazione che stanno vivendo, sia sul piano grafico che su quello psicologico. I dialoghi risultano, così, molto verosimili e ogni singola parola pronunciata dai personaggi, didascalie incluse, può fornire al lettore elementi per iniziare a capire chi sia il colpevole, oltre a un eventuale movente. Spicca più degli altri sette l’egocentrico Ellery, che sembra il detective maggiormente più abile.
Altri tre detective
Dall’altra, cioè sulla terraferma, abbiamo una ragazza universitaria, Akira Kawaminami, detta però “Konan”, che è un ex membro del Club del Giallo. Il giorno della partenza dei sette studenti del Club del Giallo, Konan ricevere una lettera con un contenuto abbastanza inquietante:
Chiori, che voi avete assassinato, era mia figlia.
Konan e Moriso
Ben presto Konan scoprirà che una lettera simile, che però varia nel contenuto da persona a persona, è arrivata anche ad altri, tra cui un altro membro del Club del Giallo: Moriso. E anche ad altre persone di cui non vi anticipiamo nulla. In breve, senza addentrarci troppo nella narrazione, sulla terraferma abbiamo tre detective che partendo dalle misteriose lettere recapitate a tutti quelli collegati ai misteri dell’Isola del Gatto, cioè l’isola deserta dove si trova la Casa Decagonale e i resti della Villa Azzurra. Quest’ultima, come scoprirete già nel primo volume del manga, è un’abitazione completamente andata a fuoco. Apparentemente, senza superstiti, dove un misterioso assassino ha ucciso sia i proprietari dell’isola e che loro servitori. Infine ha dato fuoco alla villa. Dunque, viene naturale chiedersi: cosa ha indotto i membri del Club del Giallo a fare un ritiro di una settimana proprio in un luogo simile? Ma pagina dopo pagina, comprenderemo anche il perché i sette ragazzi hanno scelto proprio quel luogo per riunirsi durante le vacanze.
Il Signor Shamada
Oltre a Konan, attratta dalla vicenda solo per amore dell’investigazione, e a Moriso che preferirà prendere le distanze dal caso, abbiamo Kiyoshi. Detto anche il Signor Shimada, un bonzo di 35 anni che, avendo molto tempo libero, sfrutterà l’occasione per dedicarsi al ruolo di detective. L’uomo cercherà da subito la collaborazione di Konan e quest’ultima quella di Moriso. Si verrà, così, a creare una squadra di tre detective che cercheranno di risolvere il caso anche nel tentativo di arrivare il prima possibile sull‘isola dove si trova la Casa Decagonale, consapevoli che qualcosa di terribile ha avuto inizio tra i membri del Club del Giallo…
Conclusione
The Decagon House – Murders si rivela un manga di genere giallo veramente fuori dal comune. Ha tutte le carte in regola per essere il migliore del suo genere, anche perché ben poche altre opere a fumetti hanno provato questa strada fino in fondo. Tra la ottima caratterizzazione dei personaggi, i disegni di altissimi livello e particolarmente dettagliati, con inquadrature degne di un film giallo. E una storia tutt’altro che scontata, possiamo tranquillamente dargli il voto più alto: ★★★★★!
Il nostro consiglio?
Anche se non amate il genere giallo, non lasciatevi scappare questo vero e proprio capolavoro dei manga! Non ve ne pentirete, la qualità è così alta da soddisfare anche coloro che non sono dei patiti di questo genere di narrazioni.
Affascinato dalle storie di Arda, ho cercato di capire perché Tolkien sostenesse che a essere immaginario è solo il tempo in cui sono ambientati i suoi racconti. Ho così iniziato un cammino che mi ha portato ad amare quel senso profondo della realtà che si può sintetizzare con il Viaggio dell’Eroe, di cui la Storia delle storie è per me la massima espressione. Dunque, mi occupo di sceneggiatura, spiritualità e narrativa!